Il viso nel campo d’azione tra cuore e pensiero
Il fascino dello sviluppo dell’embrione come saggia (e fluida)
espressione di una semplicità disarmante
Quello che ci fa vedere il piccolo embrione umano durante il suo sviluppo è che ogni atto, di per sé fluido, è un presupposto indispensabile per tutte le funzioni successive. In poche parole ogni momento formativo è di sostegno per tutti i successivi momenti, dove questi altri momenti saranno di sostegno per i futuri.
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In un piccolo umano di 1,5 cm, un embrione, il morbido viso è appoggiato intimamente alla soffice superficie del cuore; qui sembra che il piccolo umano dorma, ma in realtà sta lavorando tantissimo. Solo in seguito, verso la fine del secondo mese, viso e cuore si allontaneranno per scoprire altro.
È un momento importantissimo, toccante, poiché quel piccolo umano di 1,5 cm si trova proprio nel mezzo dell’Accensione del cuore. In questo vasto campo d’azione, molto potente, viene offerta al viso la possibilità di trovare lo spazio per allungarsi. È proprio in questo fluire che il viso letteralmente fiorisce delineando la caratteristica forma del viso umano. Con l’allungamento del viso, l’embrione si avvia verso l’orientamento dello sguardo.
Dietro, nella parte opposta al viso, l’encefalo e l’occipite si allargano. I primordi degli occhi, posizionati a lato della testa, lentamente iniziano a spostarsi in avanti verso il viso e la loro distanza appare sempre minore. Stiamo assistendo alla nascita della direzione frontale dello sguardo. (Ora, prendi un bel respiro e lascia che l’orizzonte di fronte a te giunga al tuo viso e che piano lo possa anche assorbire…)
Il fascino accresce se ci rendiamo consapevoli che tutto ciò sta accadendo tra due campi molto potenti: il campo del cervello e il campo del cuore. Sono campi interdipendenti sospesi dentro ad altri campi interdipendenti. E’ curioso sapere che, molto tempo prima fossero noti questi movimenti di sviluppo, gli studiosi di fisiognomica consideravano l’espressione facciale come segno di dialogo tra cuore e cervello.
Facciamo un altro passo. Se ci orientiamo ai nostri importantissimi nervi cranici, scopriremo che stanno proprio tra due campi molto potenti. Fanno un lavoro straordinario ed è per questo che è necessario prendersene cura. (E adesso prendi un altro bel respiro).
“Ovunque i liquidi si muovono a ritmo. Innumerevoli ritmi attraversano il processo della natura. Non solo le grandi correnti e le maree degli oceani sono soggette ai ritmi delle stagioni; ogni lago, ogni stagno, ogni pozzo ha i suoi movimenti che oscillano con l’alta e la bassa marea o secondo altre leggi”
da “Sensitive Chaos” di Theodor Schwenk