Radicarsi nel respiro
Offrire equilibrio al Nervo Vago
Ciao, qui ti parlo del podcast dal titolo Radicarsi nel respiro. Il testo che segue è semplicemente quello che potrai ascoltare in questo episodio. A volte le parole scritte posso imprimersi diversamente rispetto alle parole ascoltate.
Non ti nascondo che a volte sono un po’ indeciso su quali contenuti offrirti poiché ce ne sono talmente tanti…
Tieni presente che puoi suggerirmi i temi da trattare, da sviscerare, potrei offrirti meditazioni, approfondimenti su tematiche speciche, sul benessere o su un tuo specifico disagio e perchennò, qualsiasi cosa possa essere coerente alla filosofia della biodinamica craniosacrale in generale e nello specifico.
Nel webinar Il potere della Tenerezza, all’interno del festival “Intercorporeità Cinestetiche” mi potrai vedere in carne ed ossa.
Oggi semplicemente volevo offrirti un assestamento, una breve meditazione. Potrebbe essere fatta o auto-somministrata a metà giornata, per ricaricarsi e per enfatizzare le tre caratteristiche principali (intanto) della Respirazione Primaria che sono l’organizzazione la protezione e la guarigione.
Eccola.
Hai la possibilità di trovare e sederti in una sedia comoda in un posto possibilmente silenzioso? Bene, altrimenti può bastare anche la tua auto, la tua scrivania nel tuo ufficio o in cucina, perchennò.
Fa in modo che sia una seduta che ti possa rilassare, che ti possa accomodare. Semplicemente la pianta dei piedi è appoggiata a terra, le gambe non sono accavallate, le tue mani sono appoggiate alle ginocchia, alle cosce, la testa è in morbido equilibrio sopra al tuo corpo… è un insieme organico!
Fai due o tre respiri profondi, porta la tua attenzione alla pianta dei piedi sia che tua abbia le scarpe o i calzini o a piedi nudi… semplicemente senti la temperatura della pianta dei piedi… e porta la tua attenzione anche al tipo di relazione che la pianta dei tuoi piedi ha con il suolo.
C’è la possibilità di sentire il suolo amichevole?
Amichevole e sostenitore?
E questo suolo amichevole e sostenitore incontra i tuoi piedi, si accorge dei tuoi piedi. E da questo essere visti scaturisce un tipo di relazione tale che i tuoi piedi riescono a lasciare l’impronta sul suolo, nel suolo…
E quindi che cosa accade se i tuoi piedi potessero regalare un’impronta al suolo, alla Terra?
Che tipo di qualità fisica si innesca affinché i tuoi piedi possano regalare due impronte alla Terra?
Forse si stanno ammorbidendo, forse si stanno sgranando, forse i piedi si stanno espandendo, forse i piedi stanno affondando nella terra e stanno letteralmente lasciando un’impronta, stanno facendo l’impronta, un calco.
Senti come, non solo la pianta dei piedi è coinvolta, ma anche tutta la dorsalità dei piedi, lo spessore dei piedi, quindi tutta la parte interna dei piedi, il corpo dei piedi… i piedi come corpo che si imprime!
E da questo corpo, se ti piace, puoi espanderlo e coinvolgere anche… perchennò… le caviglie questa articolazione che offre la possibilità di articolare i piedi. Ti offre la possibilità di andare nel mondo, quindi grazie caviglie che ci fai andare nel mondo!
Questa piccola articolazione ce l’hai qui in casa, preziosissima, che partecipa a soddisfare le tue curiosità.
Senti come partecipa questo ammorbidimento, piedi, caviglie e perchennò anche le ginocchia che sono vicine alle tue mani.
In un certo qual modo vengono coinvolte in questa impronta che i piedi stanno lasciando…
Come se le ginocchia potessero trovare maggior spazio per aderire a questa bellezza, questo rilassamento, questo essere riconosciute, care ginocchia, come fautrici di spostamenti, di tanto lavoro che fai durante il giorno… strada che hai percorso questa mattina o che hai fatto questo pomeriggio.
Grazie ginocchia. Grazie ancora caviglie. Grazie piedi.
E vicino alle ginocchia hai le tue mani…
Le tue mani che in un certo senso, rimanendo appoggiate, offrono del calore vicino alle ginocchia, un calore che può rassicurare caviglie e piedi.
Queste mani che dicono sono qui, puoi ammorbidirti, possiamo ammorbidirci insieme…
Percepire come questo ammorbidimento degli arti inferiori insieme alle mani… può spargersi lungo le braccia fino ad arrivare anche alle spalle e chiedendoti posso partecipare a questo ammorbidimento con braccia e spalle?
Percepisci, ora, come tra la sensazione dei piedi, i quali stanno imprimendo l’impronta e le caviglie, le ginocchia, le mani, le braccia e le spalle… al centro ci sia il respiro.
Il respiro che media, fa da mediatore che gode della sensazione che ne deriva da questo tuo atto fisico di imprimere la tua presenza sulla terra.
Quindi questo respiro che sta un po’ a metà… che dialoga con terra e cielo, dialoga con la terra e con il tuo corpo, con i tuoi piedi e le tue spalle.
E questo tuo respiro che si compone in ispirazione ed espirazione.
Puoi percepire se il movimento fisico del respiro è più morbido e più presente nella parte ventrale o nella parte toracica….
E com’è presente nella parte anteriore? In quale modo si manifesta il tuo respiro nella parte anteriore del tuo corpo?
Nella parte anteriore del tuo ventre?
Nella parte anteriore del tuo torace?
E anche ai lati, a sinistra e destra del tuo ventre mentre inspiri ed espiri. Anche ai lati del torace mentre respiri.
E ancora una volta anche nella parte dorsale del tuo ventre.
Come si manifesta l’atto respiratorio nella parte dorsale del tuo ventre? Come si manifesta l’atto respiratorio nella parte dorsale del tuo torace?
Ora se puoi, metti tutto insieme: ventre, torace, parte anteriore, lati e dietro e senti come questa queste due cavità si possono riempire di respiro e ritornare a riposarsi.
Senti come le spalle possono essere coinvolte, come le spalle si possono appoggiare, possono appoggiarsi al respiro.
Come, oltre a queste spalle che si appoggiano al respiro, possano beneciarne anche braccia, mani, cosce e quindi anche ginocchia, caviglie e piedi.
Senti com’è quindi respirare con il corpo, respirare imprimendo le tue impronte. E ora ti invito a portare la tua attenzione all’espirazione.
Riconoscere che c’è una pausa, al termine dell’espirazione…
Al termine dell’espirazione… come se qualcosa si appoggiasse…
Quindi ti invito a sostare, a partecipare, ti invito proprio a diventare consapevole di quella parte, diventare consapevole di quella sosta.
Può essere una zona che può rivelare una particolare qualità di silenzio, può rivelare una particolare qualità di spazio.
Mentre eserciti questa consapevolezza, il senso di spazio, di silenzio, può rimodularsi, può cambiare.
Questo spazio può espandersi.
Questo spazio può offrire la possibilità alla tua mandibola di appoggiarsi nel vuoto… E se la mandibola può appoggiarsi a questo particolare vuoto, silenzio, spazio, lo possono fare anche altre parti del corpo.
Prendi tempo, prendi tempo, prendi tempo.
E ora ti invito a portare in questo senso di spazio, di silenzio anche la tua sensazione del cuore che pulsa.
Quindi orientati in questo spazio al centro del tuo petto, al centro di tutto e senti che cosa può emergere da lì…
In questo senso di silenzio, di spazio, di centralità del cuore, posso includere il respiro, posso includere i miei piedi che hanno impresso un’impronta sulla terra, sul pavimento, nel pavimento, nella terra, le tue caviglie le ginocchia, le mani che scaldano e che riconoscono il grande lavoro degli arti e che lasciano che si diffonda questo calore al resto del corpo, nelle gambe, nelle braccia…
Riconosci che questa qualità del respiro può essere una mediatrice di due qualità: la qualità di radicamento e la qualità di levità… e in mezzo c’è il tuo cuore. Respira.
Lascia ora che siano i tuoi occhi ad incontrare lentamente il mondo… non aprirli con la tua volontà, ma lascia che siano proprio loro a voler incontrare il mondo.
Tutto ciò a Foundations 2